Chetoni Esogeni: cosa sono e perchè assumerli
La scienza dietro ai Chetoni Esogeni.
Si sente sempre più spesso parlare di Chetogeni Esogeni, e oggi, per trattare questo argomento, andremo a rispondere ad alcune (e per questo appuntamento, per dovere di sintesi, solo ad alcune) delle domande che possono sorgere a tal proposito, cercando di fare chiarezza una volta per tutte.
Cosa sono i Chetoni Esogeni
Per rispondere a questa domanda bisogna fare un passo indietro, e dire cosa sono i chetoni.
Dovete sapere che il cervello dell’essere umano, in quanto a cibo che gli garba, è piuttosto schizzinoso.
Infatti riesce a usare solo o lo zucchero (per lo più esogeno, quindi assimilato col cibo) o, in assenza di zucchero a sufficienza nell’alimentazione o nelle scorte di glicogeno del corpo, semplificando di molto la questione, va a prendere le scorte di grasso che sono stoccate nel nostro corpo, e le trasforma in energia! Nel processo per fare ciò, uno dei passaggi intermedi prevede la produzione di corpi chetonici endogeni, che sono l’Acetone, l’Aceto Acetato, e il D-β-Idrossibutirrato.
Questi sono un carburante d’elezione per il cervello che, anche se è programmato per adorare lo zucchero (in natura è molto raro, ed è molto furbo che un essere umano selvatico abbia l’istinto di procurarselo ad ogni occasione), è anche programmato per performare particolarmente bene in sua assenza, quando alimentato da corpi chetonici!
E quindi si trova ad essere più brillante, più attento, più sveglio, più capace di concentrarsi, più energico ed euforico, etc.
Senza menzionare gli effetti sul metabolismo, che sono, in sunto, tutto ciò che serve a rendere l’uomo un miglior cacciatore (aumento anabolismo muscolare, riduzione catabolismo, aumento effetto lipolitico, miglioramento performance fisica).
Insomma, ci è chiaro che sia lo stato di chetosi, che l’avere in circolo dei chetoni, sono cosa molto belle per l’uomo.
I chetoni esogeni non sono altro che la forma “mangiabile” (in realtà assimilabile da fuori, quindi generalmente bevibile o iniettabile) di queste molecole!
Perchè assumere Chetoni Esogeni: Benefici
Perchè se il corpo è perfettamente in grado di produrre i propri chetoni endogeni, dovremmo assumere Chetoni Esogeni?
Prevalentemente per 4 ragioni:
- Immaginate di aver appena deciso di atterrare nel mondo della dieta chetogenica e della chetosi, fino a ieri avete mangiato pasta e pizza, e oggi optate per uova e pancetta!
Nel vostro corpo succede che iniziano a scarseggiare gli zuccheri, il cervello va un pochino in crisi, e teme che stiate affrontando una carestia. Allora, dopo che ha finito gli zuccheri in circolo, inizia a mandare i comandi per produrre i corpi chetonici andando ad attingere alle riserve di grasso.
Il problema è che da quando sospendiamo gli zuccheri nella dieta, a quando abbiamo in circolo una sufficiente quantità di corpi chetonici utile a farci stare bene, possono passare anche 20 giorni, nei quali il corpo sperimenta stanchezza, spossatezza, difficoltà di concentrazione, mal di testa, etc…
L’assunzione di chetoni esogeni iniziata dal momento in cui vengono ridotti gli zuccheri nella dieta evita tutto ciò! Diamo già noi al corpo il carburante di cui ha bisogno, mentre lui con tutta calma procede a produrlo in autonomia, sentendo già dal primo giorno gran parte dei segni della chetosi! - La seconda ipotesi prevede che voi siate già in chetosi spontanea, indotta dalla vostra dieta a basso contenuto di carboidrati. In questo caso ci sono già dei chetoni endogeni in circolo nel sangue. Ma poiché, se i chetoni esogeni che introducete sono di ottima qualità, sono perfettamente bioidentici a quelli endogeni, i recettori chimici del corpo non sapranno distinguere se una determinata molecola di D-β-Idrossibutirrato è stata prodotta dal fegato o è stata assunta dall’esterno! Così facendo, l’unica cosa che il corpo sarà in grado di capire è che si trova più corpi chetonici in circolo, finendo per percepire in modo più intenso tutte le meravigliose sensazioni che abbiamo descritto prima! Quindi:
- Miglior ENERGIA
- Miglior FOCUS e ATTENZIONE
- Miglior MEMORIA
- Miglior SONNO
- Miglior DIGESTIONE e SAZIETA’
- EUFORIA
- Capacità di bruciare i GRASSI (+ 228,6%)
- Perdita di GRASSO (+ 3,1%)
- - FAME NERVOSA (-62%)
- La terza ipotesi prende in analisi ciò che succede se, mentre seguite uno stile di vita chetogenico, consumate un pasto ricco di carboidrati (quindi ad esempio, siete in chetosi, e all’improvviso una sera vi mangiate la pizza!). La prima logica conseguenza è che uscite dalla chetosi spontanea.
In una persona che non assume chetoni esogeni si manifestano, ora, nuovamente tutti i sintomi di adattamento del punto 1, proprio come se dovesse rientrare in chetosi da capo! Ed esattamente come nel punto numero 1, anche qui i chetoni esogeni possono fornire aiuto e assistenza! Sia a contrastare gli effetti fastidiosi dell’ipoglicemia post pizza (la tipica sonnolenza post pasto “carboidratoso”), sia a coprire, donando una fonte extra di energia derivante dalla chetosi nutrizionale, i giorni che il corpo impiegherà a rientrare in chetosi spontanea. - L’ultima opzione prevede l’analisi di tantissimi studi emergenti, che vedono l’integrazione di D-β-Idrossibutirrato indipendentemente dal consumo di una dieta low carb. È infatti stato identificato uno dei meccanismi che portano allo sviluppo (o all’ingravescenza) di numerose malattie, e ciò si racchiude in uno squilibrato metabolismo dello zucchero. Pare, e rimane oggetto di moltissimi interessanti studi, che una integrazione di D-β-Idrossibutirrato permetta al corpo di avere un carburante alternativo, evitando i danni da malnutrizione che avvengono in questi casi (prime patologie fra altre: quelle neurodegenerative e l’epilessia).
Questo per chiarire che ci sono molte vie per raggiungere i propri obiettivi, ma di certo una integrazione con chetoni esogeni di alta qualità sta prendendo sempre più piede nel panorama degli studi scientifici come aiuto al raggiungimento del benessere psico-fisico.
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Articolo a cura di:
Dott.ssa Ilaria Pavanato
Gestione dello Stress
Mental Coach certificata
Scienza degli Obiettivi
Competenza Emotiva